Il prof a meloni: “mi scuso per post contro ginevra”. Nel mirino anche i figli di tajani e salvini
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"È stato un gesto stupido, scritto d'impulso. Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche:
non mi sento rappresentato da questo governo". STEFANO ADDEO, il docente di tedesco di un istituto superiore della provincia di Napoli, chiede scusa alla premier GIORGIA MELONI per il
post sulla figlia Ginevra (“Le auguro la sorte della ragazza di Afragola”, la 14enne MARTINA CARBONARO, uccisa dall’ex fidanzato). Come riporta l’_Adnkronos_, poi, ci sarebbe un altro post
pubblicato dallo stesso insegnante sulla sua pagina social dove augura la stessa sorte dei palestinesi a Gaza ai figli di Meloni, ancora una volta, e dei vicepremier ANTONIO TAJANI E MATTEO
SALVINI. Queste “minacce dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d'odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite – commenta GIORGIA
MELONI su X – La mia piena solidarietà a Salvini e a Piantedosi. Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l'attacco ai figli, ai bambini, alla
parte più intima e sacra della vita di una persona". LE SCUSE DI ADDEO Intervistato dal _Roma online_ dopo il caso segnalato sui social da Fratelli d’Italia che ha scatenando
indignazione bipartisan. “Mi rendo conto della gravità - ammette Addeo - ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli
animali, faccio volontariato. È stato un errore". Poi parlando al Tgr Campania aggiunge: “Sono stato superficiale e ho chiesto supporto perfino all'intelligenza artificiale per
comporre il post pubblicato sui miei profili social. Chiedo scusa”. Il docente riferisce di aver ricevuto "minacce di morte, insulti e lanci di pomodori contro le vetrine di casa":
"Ho sporto denuncia alla polizia postale. Non ho cancellato il post per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato”. Si è poi rivolto al ministro
dell'Istruzione, GIUSEPPE VALDITARA: “Non accetto - conclude - che un insegnante debba condividere pedissequamente le idee del governo per essere ritenuto degno del suo ruolo”. I
PROVVEDIMENTI Già martedì saranno adottati i provvedimenti disciplinari nei confronti di Stefano Addeo. Domani nonostante il giorno di festa (il 2 giugno) si inizierà a discutere sul caso
arrivando a decidere i provvedimenti da adottare probabilmente già nella giornata di martedì 3 giugno. Mentre la procura di Roma attende una prima informativa dalla polizia postale. Una
volta che gli atti arriveranno a piazzale Clodio i pm, coordinati dal procuratore FRANCESCO LO VOI, valuteranno la competenza territoriale del procedimento. Ieri il ministro
dell'Istruzione Giuseppe Valditara aveva preannunciato sanzioni severe per i responsabili sostenendo che “la figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei
giovani, non solo nell'impartire saperi ma anche nell'educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile - aveva precisato - che i docenti siano per primi sempre consapevoli
della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono
caratterizzare una professione così delicata. Il ministero sanzionerà quanti non sono degni di far parte della nostra scuola". UN ALTRO POST CONTRO I FIGLI DI TAJANI E SALVINI E ci
sarebbe un altro post di minacce pubblicato sempre da Addeo sulla sua pagina social, che avrebbe provato a rimuovere dai suoi profili ma di cui l'Adnkronos è in possesso. Pochi giorni
fa, il docente augurava la stessa sorte dei palestinesi a Gaza ai figli di Meloni, ancora una volta, e dei vicepremier: il ministro degli Esteri ANTONIO TAJANI e il ministro delle
Infrastrutture MATTEO SALVINI, tutti immortalati in immagini in cui stringevano la mano al primo ministro israeliano BENJAMIN NETANYAHU. Ieri sono stati tanti i messaggi di solidarietà
arrivati a Meloni, dai presidenti di Camera e Senato alla telefonata del presidente della repubblica SERGIO MATTARELLA, dagli esponenti del suo governo e da tutti i partiti di opposizione.
Anche il ministro dell’Interno MATTEO PIANTEDOSI ha ricevuto sui social un attacco contro le figlie: «Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio
anche ai tuoi», ha scritto l’autore del post aggiungendo i nomi delle due ragazze. Solidarietà bipartisan è stata espressa anche anche nei confronti del titolare del Viminale. LE REAZIONI Le
polemiche non si calmano. MATTEO SALVINI attacca e punta il dito contro “certa stampa” e “certa politica”. “Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in
democrazia. Tutt'altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c'entrano nulla. Questo non si può tollerare in alcun
modo. Criticate pure me, lasciate stare i miei figli – scrive sui social il leader leghista – Questo clima d'odio, alimentato anche da certa stampa e da certa politica, è preoccupante e
va fermato, senza se e senza ma”. Il partito di Meloni, Fratelli d’Italia, chiede interventi severi contro Addeo. Come LUCIO MALAN, capogruppo al Senato, che definisce il professore “un
personaggio di dubbia sincerità di cui non possiamo fidarci e se è passibile di sanzioni penali e disciplinari all'interno dell'ordinamento scolastico, c'è da augurarsi che
vengano applicate. Anche perché è inquietante che un personaggio del genere partecipi all'educazione dei giovani e dei ragazzi”. Solidarietà del presidente del Senato, IGNAZIO LA RUSSA,
ai vicepremier: “L'ennesimo attacco infame che travalica ogni limite. Proprio ai bambini, che dovremmo proteggere da ogni forma di violenza, vengono sempre più spesso rivolte minacce o
parole indicibili per colpire i loro genitori”. La Lega è con il suo leader. “Per certi orripilanti personaggi l'odio social da gettare addosso ai figli dei rappresentanti
istituzionali non conosce limiti, purtroppo. Inoltre lo stesso Addeo, che purtroppo per noi fa pure il professore, ha rivolto toni violenti e ingiuriosi contro lo stesso Salvini e altri
rappresentanti di governo. La nostra convinta solidarietà a Mirta e a Matteo, simili vigliacchi non vinceranno mai”, è il messaggio delle senatrici del Carroccio. Per Forza Italia si fa
sentire PAOLO BARELLI, presidente dei deputati di Forza Italia: “Il tentativo odierno del professore campano di scusarsi è goffo e maldestro, le parole sono pietre che difficilmente si
dimenticano e provvedimenti urgenti, durissimi, sono l'unica risposta possibile a chi inneggia a cose indicibili. Insegnanti di questo genere sono una vergogna per l'intera
categoria, fatta di persone che ogni giorno, con grande sacrificio e passione, lavora, educando e formando i nostri figli”. Dello stesso parere, RAFFAELE NEVI, portavoce azzurro e il
presidente dei senatori, MAURIZIO GASPARRI, che punta il dito anche contro le sinistre. Anche MATTEO RENZI, leader di Italia viva, invoca sanzioni severe: “Trovo immondo che un essere umano
si esprima così. E non mi interessa fare la classifica di tutti gli insulti che le nostre famiglie hanno ricevuto in passato, anche da esponenti politici di altri partiti. Io non cambio idea
a seconda del destinatario degli insulti: per me se un professore di scuola pubblica, un educatore, si augura la morte della figlia della premier c'è solo una cosa da fare.
Licenziarlo. Subito – conclude Renzi – Mi auguro che il ministro dell'Istruzione proceda in tal senso. La scuola italiana non merita cattivi maestri come questo professore".
MICHAELA BIANCOFIORE, capogruppo al Senato di Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie, propone di “togliere la cittadinanza italiana” ad Addeo “perché si tratta di azioni e pensieri reiterati,
chi è così incivile non può rimanere nella società con gli altri civili. Questa gente va licenziata, alle loro scuse non crede nessuno. Purtroppo – ggiunge – si moltiplicano i casi di
docenti nelle scuole e nelle università protagonisti di azioni violente, ricordo anche la vicenda accaduta a Bolzano di un insegnante sorpreso nottetempo ad appiccare un incendio. Questo
sicuramente pone l'esigenza di procedere a test psicoattitudinali. Ma prima ancora occorre procedere al licenziamento. Questa di Addeo è l'ennesima triste pagina della docenza
italiana che sovente guarda a sinistra e sarebbe auspicabile che arrivassero parole di condanna dai leader di sinistra". Anche i partiti di opposizione rinnovano la solidarietà alla
premier e ai suoi vice. “Gli avversari politici non sono mai nemici, solo riconoscendoci, riconoscendo le nostre differenze e sottraendole alla furia ideologica, all'odio e alla
negazione dell'altro, potremo tessere la trama composita che rende forte la nostra democrazia”, scrive sui social PINA PICIERNO, eurodeputata del Pd e vicepresidente del Parlamento
europeo.